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sabato 3 maggio 2014

Digiuno come benettia

Un naturale meccanismo terapeutico


In tempi di sovralimentazione, ove la scellerata mescolanza di assurdità alimentari contrasta con la povertà di un'altra parte di mondo, affamato e dimenticato, nuove malattie affliggono l'uomo occidentale, molte delle quali  legate al cibo.  E non parliamo della condizione dell'obesità, purtroppo piaga costante dei paesi ricchi, ma di una serie di patologie individuate dalla medicina ufficiale che affliggono le popolazioni "evolute" a livello fisico e psichico.
Parliamo di tutte le interazioni dell'eccesso alimentare con i poveri corpi martoriati di migliaia di persone, che introducono dissennatamente ogni tipo di alimento, sostenuti da una pubblicità ingannevole che affianca una produzione massiccia di cadaveri, derivati caseari e pochissime verdure (che così conservate, sterilizzate e impoverite d'ogni sostanza non hanno più alcun ruolo nutritivo).
Ma non solo: l'eccesso alimentare, la cultura del fast food e dell'eccesso, si riflette pure nelle patologie pericolose come le sindromi bulimiche e l'insidiosa anoressia.

La donna come artefice del felice cambiamento alimentare nel mondo

Tutto ciò indurrebbe al controllo o almeno alla moderazione consapevole, ma le principali artefici di questo stato di cose sono proprio molte donne, che seguono le pubblicità e un'informazione scarsamente educativa, proponendo poi stili alimentari ai loro figli che li segneranno per una vita. 
Ma mentre l'intento è sicuramente buono e condivisibile, l'effetto non lo è. 
Ecco perché questo messaggio è dedicato sopratutto alle donne, parlando da donna a donna, le uniche attraverso le quali potrà avvenire il cambiamento epocale della nostra cultura alimentare, da "aggressiva-manipolativa" a cultura del cibo buono/nutriente/non crudele.

Prima di ogni digiuno, depuriamo il nostro corpo

Molti si sorprendono quando dico loro che prima del digiuno devo intraprendere 4 settimane di depurazione a base di succhi freschi di frutta, ma sopratutto di verdure: ma la ragione vi sarà presto chiara leggendo i passi che seguono.
Infatti, se siamo arrivati "alla frutta" ed il nostro sistema non ne può più di sovralimentarsi di schifezze e ci impone una tregua forzata, lasciate perdere gli yogurt e le insalatine e consegnatevi alla benettia del digiuno.
Alcune precauzioni iniziali possono consistere nella presa di coscienza del perchè si digiuna, a livello morale e terapeutico, non senza aver consultato prima un medico specializzato in terapie analoghe, che vi insegnerà ad ascoltare il vostro corpo e a ripulirlo, passo essenziale prima di affrontare il vero e proprio digiuno.
Perché quello che è sconosciuto agli aspiranti digiunatori o detrattori del sistema è che tantopiù l'organismo è intasato, tantomeno riusciremo a condurlo con efficacia e semplicità durante il digiuno.

Volontaria astensione

James Balch e Mark Stengler, nel loro testo "Rimedi Naturali", parlano anche del digiuno affermando che in milioni di anni è stato il rimedio più efficace cui si è ricorsi per ristabilire la salute, attraverso una volontaria astensione, per periodi di tempo variabili.
Il terapeuta, psichiatra R. Dalke ne ha fatto uno dei caposaldi della sua tecnica di guarigione, come pure un valente e illuminato medico romano, il Dottor Simeone dell'Istituto Broussais di Roma.
Anche nel secolo scorso diversi interessanti approcci furono indagati da medici valenti, come Arnold Eheret, che predicava come l'organismo umano fosse intasato da muco a vari livelli , a causa del quale bisognava porre attenzione a digiuni troppo lunghi che avrebbero portato in circolazione troppi veleni, ma proponeva una pratica di astensione di soli 3 giorni alla volta, anticipate da  4 settimane di preparazione e depurazione con specifiche prescrizioni alimentari.
E come ci ricorda  Valdo Vaccaro, colto naturopata e paladino veemente della scelta fruttariana e no cruelty, dobbiamo considerare con  rispetto e devozione sopratutto il grande medico americano Herbert Shelton, i cui studi sul digiuno sono fino ad oggi considerati i più approfonditi e dettagliati.


Ma cosa accade durante il digiuno?

Vorrei dire che il digiuno deve essere considerato una vera terapia e quindi non si presta a perdere peso con dissennatezza: è un modo serio e sicuro in cui, sotto controllo medico, possiamo divenire consapevoli di noi stessi e delle nostre esigenze in fatto di alimentazione. 
Non scaturisce da un rifiuto del cibo, ma da un momento di riflessione e depurazione, a seguito del quale diverremo più in grado di "sentire" se quel che mangiamo può essere dannoso o di aiuto e questo senza lasciarci condurre agli eccessi della ortoressia.
Scopriremo che cibarci di alimenti sani e vitali è meglio e più gratificante di rimpinzarci di cibi fritti, collose caseine, cadaveri e farinacei deprivati di ogni sostanza.
Infine i più fortunati di noi acquisiranno  il rispetto che ogni creatura vivente dovrebbe avere nei confronti del proprio corpo.
Ma vediamo in pratica cosa avviene nel digiuno.
Durante il primo giorno di digiuno, secondo i citati Balch e Stengler,  si brucia dunque  lo zucchero precedentemente immagazzinato, in seguito si comincia  a metabolizzare il grasso per produrre energia. 
Ecco perché, a partire dal terzo giorno, la fame inizia a diminuire, mentre le energie fisiche aumentano, le tossine presenti nel grasso corporeo vengono incanalate nel torrente ematico per essere filtrate dal fegato e dai reni.
Tra il secondo e il terzo giorno l'organismo entra in stato di chetosi, in cui il fegato converte i grassi in chetoni che possono essere utilizzati dai muscoli per produrre energia  e anche dal cervello.Si perde lo stimolo della fame, ma aumentano concentrazione e consapevolezza.

La salute come inderogabile responsabilità personale 

Al giorno d'oggi il digiuno, oltre a rappresentare un'occasione per mettere a riposo gli organi del nostro corpo, consentendo loro di autoripararsi, rappresenta un'opportunità di ringiovanimento e di recupero della propria vitalità.
Chiaramente è una pratica riservata a chi non abbia particolari patologie, nel qual caso è bene effettuarla sotto strettissimo controllo medico.
Ma ammetto che, nel mio caso, l'assunzione di responsabilità mi indusse ad intraprendere questa strada da sola, supportata solo dalle letture che negli ultimi 20 anni avevo approfondito sull'argomento.
Ne ebbi solo benefici e grande chiarezza.
Ritengo che  il discorso circa il benessere corporeo e mentale dovrebbe  sempre spingerci ad una presa di coscienza spontanea e profonda, valutando consigli e pratiche nella misura in cui si sia in grado di acquisire le informazioni nel modo più corretto e idoneo alle nostre esigenze.
Non facciamo mai nulla di cui non siamo convinti, non facciamo mai nulla senza che ci sia chiaro quello che ci viene proposto.
Niente al mondo è più importante della comprensione, niente è più importante del riappropriarci della nostra salute

A cura di:

Insegnante olistica

www.insegnanteolistica.jimdo.com 

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